Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Quell'estate al castello

213782
Solinas Donghi, Beatrice 19 occorrenze
  • 1996
  • Edizioni EL - Einaudi Ragazzi
  • Trieste
  • Paraletteratura - Ragazzi
  • UNICT
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Quell'estate al castello

Era una brutta faccia. Tirata, stravolta, peggio ancora di quel primo giorno quando lei si era tanto offesa che lo zio prendesse in giro il nostro

Quell'estate al castello

Non l'avevano mica chiusa in una cella Ippolita. Quando io e i suoi zii eravamo entrati in quella sala d'aspetto, lei c'era già, seduta dall'altra

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: - Come eri bu-u-uffa! Quando hai detto «gridando uh accipicchia», oh che bu-u-uffa eri! Prima cosa, le mollai uno schiaffone, dicendo: - Potevi ben

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, cosi è piú palpitante. Intanto torniamo al castello, dove anch'io stavo passando i miei guai. Erano cominciati all'ora della prima colazione, quando

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. Avevo sulla punta della lingua di domandarle «Tu però gli vuoi bene?», ma queste sono domande micidiali, quando una ragazza ha i genitori che non

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detto: - Ma ti bagnerai tutta, con la bici! Era un dubbio cretino. Quando una ragazza è pronta a scappare all'estero, dalle grinfie dei parenti cattivi

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preferita ero io, oppure un'altra qualunque sarebbe andata bene lo stesso? - Ma sí, che lo sanno, - disse Ippolita quando glielo domandai. - Anzi zio

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'? Faceva troppe domande. A lei venne in mente che quando si scappa di casa non si dice il nome vero alla gente che fa domande. - Rosabella Rosamini, - gli

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saperlo: infatti parlava pochissimo. Anche con me. Sí grazie, no grazie dalla mattina alla sera, e come vuoi tu quando le proponevo qualche maniera di

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non uscivi anche da te, quando ti veniva fame! - Può darsi. Però sarebbe stato molto diverso. Alla fine capii che era vero. Se non fossi andata a

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di sotto al suo solito modo di quando una cosa non le andava o non era un granché. Il cuore tornò giú precipitando in picchiata. - Come sarebbe, finto

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Eravamo tornate da un po' in città e a scuola e Ippolita viveva già con suo padre, quando si terminarono di valutare i francobolli dello zio Pio

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.... Mi veniva proprio benino e ci stavo prendendo gusto, quando, patatrac! chi ti esce fuori come se niente fosse da un vialetto tra le siepi delle

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Anche se non volevo fare domande il mistero o segreto cominciò a sembrarmi molto più chiaro già l'indomani mattina, quando arrivò la lettera

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quando si è soltanto in due. Insomma Ippolita davanti, perché conosceva i posti, e io dietro, in punta di piedi per non farci sentire. Difatti si

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invece successe poi. Lo stesso vale per quell'altra volta, quando siamo andate nelle grotte. Lí anzi successe ancora meno, non abbiamo neppure cantato né

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portavano due volte al giorno anche in campagna). Lei era sempre nervosa, quando aspettava la posta. Bisognava capirla. Dalla sua mamma in tutti quei

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mise paura. Quando mi trovai di nuovo sola con la mia amica mi era quasi passata la voglia di dirglielo. Tanto parlò lei, subito: - Te lo ricordi cosa

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quando la bidella lo allungava con l'acqua, che era una vera schifezza. Le stelle su quel fondo che tirava al verde sembravano gialle come tuorli d'uovo

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